Roby, Trippy e Pumba: vivere nella caotica Milano - Settembre 2009

trippy, labrador nera, che bacia Roby sul naso             pumba, labrador biondo, sdraiato sulla sabbia

Sono Roberta, ho 25 anni e vivo da 3 a Milano. Il mio primo contatto con un cane guida è avvenuto il 23 luglio 2003 quando, accompagnata dai miei genitori, mi sono recata alla scuola cani guida Lions di Limbiate a prendere Trippy, una labradorina nera che ora ha 8 anni. Fino ad allora non avevo la benché minima idea di come ci si dovesse comportare con un cane guida, o cosa ci si doveva aspettare da lui, ma quando mi hanno messo davanti quella bellezza nera, che mi ha leccato subito la mano e si è messa immediatamente al mio fianco, è apparso chiaro che ci saremmo intese a meraviglia. Agli inizi, la mia avventura con Trippy è stata molto tranquilla, infatti abitavamo ancora a Cremona, dove perlopiù eravamo accompagnate dai miei genitori. L’ultimo anno della nostra avventura, ossia il 2006-2007, ci siamo trasferite a Milano per motivi di studio e lì è cominciata la battaglia. Non è stato facile per la cagnolina adattarsi ai ritmi frenetici di una grande città, né tantomeno imparare strade nuove e con attraversamenti molto complessi, ma alla fine si è dimostrata molto in gamba e ce l’ha fatta.

Trippy però è stata sfortunata; infatti, da quando siamo arrivate a Milano, lo stress del lavoro intenso le ha accentuato il problema al fegato che già aveva da quando me l’hanno data e che le causava malessere e stanchezza. Il vederla star male, mi ha convinto a mandarla a riposo a casa dei miei genitori e a fare richiesta di un altro cane a Limbiate; da giugno 2007 sono accompagnata da Pumba, un bellissimo labradorone biondo. A differenza di Trippy, lui si è abituato subito al gravoso lavoro milanese e ogni giorno svolge i suoi compiti con grande determinazione. L’unico difetto di Pumba è che, pur essendo un labrador, ha una fifa tremenda dell’acqua, dove non mette assolutamente piede, a meno che qualcuno non ce lo trascini a forza!

Sono molto contenta della scelta che ho fatto di entrare a contatto con il mondo dei cani guida; innanzitutto perché, pur destreggiandomi abbastanza bene anche col bastone, l’ausilio del cane riduce di gran lunga i tempi di spostamento; ma la cosa più importante, è il fatto che i cani guida sono veramente speciali. Ho avuto altri cani che mi hanno dato molte soddisfazioni e gratificazioni, ma le nostre guide sono davvero formidabili: loro sono i nostri occhi, la nostra autonomia e indipendenza; sono loro che ci fanno sentire responsabili di una vita e sono loro che sanno risollevarci il morale anche nei giorni più neri. I nostri cani  darebbero la vita per noi, senza chiedere in cambio altro che il nostro amore e le nostre carezze. I primi tempi che giravo accompagnata da uno dei miei due cani, ero un po’ titubante a comunicare con lui in pubblico, ossia a parlargli e rassicurarlo che quello che fa è corretto e a lodarlo quando mi fa uscire da situazioni alquanto complicate che si incontrano sulle strade milanesi; ora, dopo anni, ho raggiunto la consapevolezza che per il prezioso e impagabile aiuto che loro ci offrono, i nostri cani meritano che noi manifestiamo la nostra gratitudine nei loro confronti, in qualsiasi circostanza ci veniamo a trovare.

Ora, non mi resta che concludere dicendo semplicemente: “Pumba, Trippy, vi voglio bene! Grazie di tutto!”     

 

 

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